Un episodio incredibile

Lo scoiattolo che salvò il Natale

La cuoca aveva mal di testa. E anche mal di schiena. Non c’era da stupirsi: da più di due ore era inginocchiata nell’orto a strappare erbacce dalla terra calda di sole. A complicarle il lavoro c’erano parecchi alberelli di noce con radici lunghissime. Ne aveva già estirpati almeno una dozzina. Quell’anno gli scoiattoli avevano deciso che l’orto dell’Alte Mühle, esattamente a metà strada tra il bosco e il torrente, fosse il luogo più adatto per nascondere le noci. Ne sotterravano talmente tante che non riuscivano a mangiarne neanche la metà e da quel tesoro nascosto, nell’arco di poco tempo, nascevano piccoli alberi vigorosi che mettevano così a dura prova la cuoca da indurla a maledire i pelosi animaletti. Ma solo in cuor suo! Già, perché a quei tempi le maledizioni erano una faccenda seria e non si potevano pronunciare a cuor leggero.

Proprio mentre la cuoca sradicava il tredicesimo alberello di noce, qualcosa le sfrecciò accanto. Socchiuse gli occhi per vedere meglio e… eccolo lì! Uno scoiattolo dal pelo castano se ne stava seduto sulla staccionata dell’orto, a meno di un metro di distanza, e la guardava con i suoi occhioni, quasi avesse voluto dirle: non essere arrabbiata con me, anch’io ho dei piccoli da sfamare. La cuoca si asciugò la fronte imperlata di sudore. Pensò di aver preso un colpo di sole… per parlare con uno scoiattolo, sia pure solo mentalmente, doveva essere ridotta proprio male!

Passarono i giorni e le settimane e all’Alte Mühle arrivò l’inverno. Il mal di testa e il mal di schiena della cuoca erano ormai un lontano ricordo. Lo scoiattolo, invece, la buona donna non riusciva proprio a toglierselo dalla testa. Era tormentata dai sensi di colpa nei confronti degli scoiattoli, che in definitiva avevano un buon motivo per sotterrare le noci. Aveva forse interferito con il ciclo della natura e ostacolato i piani di nostro Signore? Da lei interpellato, il parroco Jungmann le assicurò che recitare un Padre nostro e fare una piccola offerta agli scoiattoli avrebbe rimesso a posto le cose. E così, una volta alla settimana la cuoca prese l’abitudine di lasciare una noce sul davanzale della finestra. Lo spettacolo dello scoiattolo color castagna che arrivava quatto quatto a prendersela la riempiva di gioia.

Mancavano ormai pochi giorni a Natale. L’Alte Mühle era semisommerso dalla neve e la cuoca aveva il suo bel da fare. Bisognava ancora preparare il “Kletzenbrot”, una variante dello stollen con frutta essiccata e noci. La cuoca aveva già messo in dispensa tutti gli ingredienti necessari ma, ahimè, ne aveva dimenticato uno molto importante. Riuscite a indovinare quale? Eh già… si era scordata proprio le noci! E in tutto il paese ora non ce n’erano più. Gli occhi le si riempirono di lacrime di rabbia. Come aveva potuto essere così smemorata? Come poteva rimediare? Festeggiare il Natale senza Kletzenbrot era inconcepibile. Dopo essersi calmata un po’, guardò fuori dalla piccola finestra della cucina per riordinare le idee. Fu allora che vide qualcosa sul davanzale della finestra: sopra la candida neve erano ammonticchiate non meno di tre manciate di noci. Per il Kletzenbrot sarebbero bastate di certo. Osservando con più attenzione, la brava cuoca notò alcune piccole tracce nella neve, minuscole impronte di zampette. E allora si rese conto di ciò che era accaduto: lo scoiattolo le aveva salvato il Natale!

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