Se avessimo scritto queste righe due o tre decenni fa, il nostro consiglio sarebbe stato il seguente: “Prendete un po’ d’olio di noci tirolese o del grasso di mungitura – sì, quella crema appiccicosa che si usa per la cura delle mammelle delle mucche –, spalmatelo sul viso e andate a sciare!” Oggi, anche i maestri di sci più incalliti sostengono che questi consigli siano molto pericolosi per la salute. Solo una cosa è certa ed è rimasta uguale: il sole di marzo abbronza di più. Soprattutto in montagna. L’altitudine e la neve – che riflette i raggi del sole – saranno la causa della vostra tintarella perfetta!
Fare il pieno di sole
Dopo i mesi invernali, lunghi e bui, i primi raggi di sole primaverile sono un vero toccasana per carnagione, anima e sistema immunitario. Non lo dicono solo i maestri di sci della Valle Aurina, ma anche tantissimi scienziati. I raggi UVB del sole stimolano la produzione di vitamina D e regalano al nostro corpo innumerevoli benefici. Il buon umore cresce e il pallore dell’inverno lascia il posto a una carnagione colorita, piena di gioia e vitalità. Ovviamente, se il sole di marzo lo prendete presso l’impianto di risalita Sonnklar – nel comprensorio sciistico dello Speikboden – le farfalle nel vostro stomaco faranno le capriole dalla gioia! L’aria fresca e il movimento aiutano. Sempre.
Sappiate che “è la dose che fa il veleno” quindi, prima di andare sulle piste e godere del sole primaverile, ricordatevi di proteggere la vostra pelle con una crema solare di alta qualità e con un elevato fattore di protezione solare. Non volete mica rischiare che la vostra abbronzatura da maestro di sci si trasformi in un colorito rosso pomodoro, vero?